L'Accordo di programma per la gestione integrata delle funzioni socio assistenziali di competenza dei comuni e le funzioni sanitarie attinenti ai servizi integrati di competenza dell'Azienda USL di Ferrara.
Gli otto Comuni del Distretto del Basso ferrarese e l'Azienda Unità Sanitaria Locale della provincia di Ferrara, nel corso degli anni '90 hanno dato vita a forme di collaborazione programmatica e gestionale delle attività socio-assistenziali e socio-sanitarie integrate che hanno consentito il raggiungimento di una diffusione concordata della rete delle strutture e dei servizi per minori, disabili e anziani, caratterizzata da eccellenti livelli quanti-qualitativi.
Il valore di tale esperienza e la cultura della gestione associata e dell'integrazione, rappresentano un patrimonio per tutti i soggetti: istituzionali, del privato e del privato sociale, dell'associazionismo e del volontariato, delle organizzazioni sindacali, coinvolti nel processo di crescita dei servizi realizzati sul territorio distrettuale.
I nuovi scenari, le recenti normative ed i processi in itinere pongono a tutti i soggetti coinvolti il bisogno di ridefinire programmi, obiettivi e progetti che, salvaguardando ambiti, ruoli e funzioni, sappiano continuare ed accentuare il processo di governo e di qualificazione delle strutture e dei servizi socio-sanitari integrati.
Parte delle funzioni socio-assistenziali di competenza dei Comuni sono state delegate all'Azienda USL, che le esercita in ambito Distrettuale con bilanci e contabilità separate, in particolare quelle di cui all'art. 22 della L.R. n. 2/1985:
-Assistenza sociale alla maternità, infanzia ed età evolutiva;
- Assistenza sociale adulti tossicodipendenti;
- Assistenza al funzionamento ed inserimento in strutture residenziali e semiresidenziali dei disabili adulti;
- Autorizzazione al funzionamento e vigilanza delle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili
Sono state definite modalità operative tese a garantire percorsi integrati per interventi afferenti alle funzioni di rispettiva competenza, ancorché non delegate dai Comuni, da realizzare a livello Distrettuale.
Sono stati ridefiniti i rapporti tra gli Enti coinvolti definendo:
- gli indirizzi di programmazione generale, anche relativamente ai Piani territoriali per la salute previsto dal nuovo Piano Sanitario Regionale;
- i servizi da attuare;
- la definizione delle risorse umane e finanziarie da mettere a disposizione ed i relativi criteri di utilizzo;
- le forme di partecipazione e di controllo quanti-qualitative dei servizi.